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red
Utente Master
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Inserito il - 29/09/2009 : 13:23:04
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Mi capita, ogni tanto, da quello distratto che sono, di schiacciare una formica senza farlo apposta. Un giorno ne ho schiacciate almeno cinque in una volta sola. Mi sono scusato ed ho fatto promessa solenne: «Farò in modo che una disgrazia del genere non accada mai più». Però ogni tanto ho continuato a schiacciarne una, ma ci ho fatto l'abitudine fino a un nuovo schiacciamento multiplo: altre cinque o sei, proprio mentre mi facevo la solita passeggiata in piazza. Una strage che non meritavano, poverine. Stavo lì lì per fare il solito discorso e solenne promessa, quando una di loro ha alzato la testolina: «Ma che differenza fa se schiacci una di noi ogni giorno, oppure cinque o sei tutte in una volta? Fai come il tuo governo con i lavoratori? Se ne muore uno o due al giorno, silenzio, e se ne muoiono cinque o sei in una volta sola, scuse e promesse solenni? Perché, anziché far chiacchiere, non cambi strada?».
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red
Utente Master
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Inserito il - 02/10/2009 : 10:27:53
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Dall’inizio dell’anno ad oggi 2 ottobre sono 715 (119 solo nel settore edile) le persone morte sul lavoro e davanti a questa “guerra silenziosa” ed inaccettabile per un Paese che nella sua Costituzione si dichiara “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, la sola risposta che il Governo ha saputo dare per affrontare il dramma è stato modificare ( in silenzio e nel torrido caldo di agosto con paese, distratto ed annichilito dal bla,bla,bla mediatico) il Testo Unico prevedendo meno controlli e sanzioni più lievi per le imprese non in regola, ovvero un bel “regalo fatto ai padroni”. Anche su questo dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità politica e civile di rompere il silenzio mediatico e sociale, anche questa , non dimentichiamolo, è un “emergenza democratica”.
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