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 non mi capirete,ma io mi sfogo lo stesso
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red
Utente Master


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Inserito il - 17/10/2011 : 15:40:22  Mostra Profilo Invia a red un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Spesse volte,quando vado a letto,non avendo ancora sonno,mi capita di pensare alla vita trascorsa,ai momenti passati ,alle persone conosciute.Ricordo il mio maestro elementare Moschella,il funerale di mio nonno Mario quando,piccolissimo, augurai a mia nonna Nedda di morire al piu' presto per assaggiare di nuovo la pasta al forno che cummare Cuncitina aveva preparato per tutta la famiglia come era d'uso allora in quelle infauste occasioni.Ricordo la mia partenza per il colleggio e i ritorni per le vacanze ,quando la mia casa gia' piccola,mi sembrava sempre piu' piccola in confronto alle stanzone in cui io e gli altri colleggiali venivamo ospitati.Ricordo i miei compagni d'infanzia,di scuola,di colleggio.Li ricordo uno per uno,a stento ne dimentico qualcuno.Ricordo anche quella donna che per caso ho incontrato ,sbattendonci quasi in faccia l'altro giorno e da cui ho ricevuto uno sguardo freddo,estraneo,informe.Eppure quella donna è stata il primo pensiero per alcuni anni della mia vita,ha segnato anche certe mie scelte, mi ha condizionato anche sentimentalmente .Li ho voluto bene,la cercavo negli autobus e nelle festicciole di allora.Quante passeggiate sotto casa sua,allora pochi o nessuno avevano una macchina o un motorino, e quante calie per non perdere l'uscita della sua scuola.Perche' ne parlo,perche' da lei ho ricevuto una lezione di vita che ho maturato nel tempo e che mi serve tuttora.Quando uno ha tenuto veramente ad una cosa,qualsiasi cosa,quella gli resta sempre nel cuore,sta la nei suoi cassetti in cui ha conservato cio' che ha vissuto, per riaffiorare sempre quando in una notte insonne pensi al passato.Poi ti accorgi,spesse volte, che quelli che nella tua vita restano, di te neanche si ricordano.Per loro passi,ti fermi,ti lasciamno andare e nel loro cuore ,nei loro cassetti, non resta di te piu' niente.Ti assale allora una rabbia per quelli anni persi per qualcosa che adesso non è niente,neanche un saluto.Ma poi rifletti fra te e te e ti reputi fortunato perche' tu puoi vantare ricordi che hanno arrichito il tesoro delle tue esperienze,che ti hanno insegnato qualcosa, e ,il fatto stesso che ancora li ricordi,che quello che facevi lo facevi veramente con amore,con affetto,con convinzione .Altri,invece,evidentemente no.Per questi,tu adesso non sei nessuno,neanche un ricordo.Ti sono passati addosso senza accorgersi e non lo dico con rimpianto ma con la delusione che a te certe cose nella tua vita rimangono,vivono ancora,meritano , mentre tu per certuni sei morto gia' da tempo,forse neanche sei esistito.Vale la pena allora donarsi a una donna o a degli amici se a loro scivoli addosso spesse volte come l'acqua che bagna un ombrello.Vale la pena si',ma non per loro ma per se stessi,almeno nelle notti insonni uno puo' ricordare,altri invece hanno bisogno di contare le pecore per occupare quella parte in cui il cervello ospita i sentimenti vissuti senza nostalgia ma con la consapevolezza di aver avuto la fortuna di dare e basta ,senza pretendere niente.
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