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Utente Master
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Inserito il - 14/02/2011 : 14:55:22
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La baraonda scoppiata attorno al caso-Berlusconi sta provocando una serie di reazioni prevedibili, sconcerto, indignazione, ribellione, proteste, manifestazioni. C’è un problema di fondo, però, che nessuno sta affrontando, o pochi, in queste ore, cioè il fatto che a scendere in piazza in difesa della loro dignità dovrebberro essere gli uomini, non solo le donne, Magari con un sussulto di orgoglio che accantoni la residualità machista, il perenne senso del dongiovannismo, l’illusione della fallocrazia elevata a sistema di dominio e di gestione della vita pubblica e di quella privata. Quel che è sconvolgente nella vicenda che si arricchische ogni giorno di elementi pruriginosi e tristemente piccanti, è il ruolo di certi uomini, non di talune donne e donnine. Qui se si vuole utilizzare a fin di bene il Rubygate per spiegare qualcosa alle giovani generazioni, non è di donne che bisogna parlare, ma di uomini tristi, banali, deviati, vecchi non nel bagno flaccido ma nella cultura e nella mente. Per questo dovrebbero essere gli uomini a ribellarsi, uomini tolti dalle liste dei candidati perchè bisognava fare posto non a donne più brave di loro, ma a tette e culi, uomini marginalizzati da altri uomini e mortificati, che tornando a casa dovevano spiegare ad altre donne (mogli e figlie) e ad altri uomini a venire (figli), come funziona la società dei maschi. Si fa un gran parlare di quel che viene fuori dalle intercettazioni, come se non sapessimo che dietro c’è una cultura, un modo di fare, una filosofia della vita e della donna che è verificabile in tanti soggetti istituzionali in ogni momento della loro vita e della loro esistenza. Serietà? Sobrietà? Rispetto del ruolo istituzionale che si ha? Basterebbe un piccolo esempio per capire che parliamo di cose di Marte. A Catania qualche mese fa un paio di ministri autorevoli del governo del “Cav. dell’Olgettina” sono venuti a fare il loro intervento ad un convegno dove io assieme al mio dirigente eravamo stati invitati. All’ingresso, come sempre, c’erano ad attendere decine di giornalisti, ma c’erano anche alcuni stand fieristici, con tanto di ragazza strafiga con vertiginosa minigonna e occhioni strabuzzati e capelli fluenti al vento. Come sempre, diremmo, nessuna novità, pagata per questo la ragazza. Da ricordare l’atteggiamento dei due ministri che hanno posato piacevolmente con la strafiga per le foto ricordo, hanno sussurrato ai giornalisti “beh, scusate, preferisco queste foto alle vostre e alle interviste, poi apprezzamenti, sorrisi, ammiccamenti, bacetti, scusa cara, come ti chiami? ah bel nome, scusa ma devo lasciarti, sai come sono questi giornalisti e questi convegni, anche se, ovvio, resterei volentieri. Se fossimo stati tutti al Banacher, naturalmente, sarebbe stato semplicemente normale, le coglioneggiate di sempre, peccato che quelli erano due ministri della Repubblica, con tanto di scorta, di livello istituzionale da salvaguardare e dignità di uomini di stato da non sputtanare. Min.kiate, dirà qualcuno, cose da uomini. Ma quali ca.zzi, perchè è chiaro che se tutto è lecito e tutto può accadere e nulla appare per quel che è, cioè una vergogna e un far degradare tutto ad un puttanaio, allora tutto è potuto accadere e tutto potrà accadere. Per questo a ribellarsi dovrebbero essere gli uomini. Anche gli uomini. Invece di piangere e farsi le se.ghe….
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