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 il sorpasso
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red
Utente Master


688 Messaggi

Inserito il - 15/06/2010 : 09:53:16  Mostra Profilo Invia a red un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Viviamo l'epoca dei clamorosi sorpassi.Al nord il coro del Nabucco sorpassa quello di Mameli,Berlusconi sorpassa ,come piu' ricco d'Italia, il proprietario delle lenti,Gasparri supera in lecchinaccio persino Cicchitto e Capezzone,Alemmanno ,dopo aver sorpassato a destra prima Rauti,poi Bontempo e infine Fini,conclude la sua grande corsa assieme alla "zoccola" (come simpaticamente l'ha appellata il gran capo)Meloni , ex giovinetta italiana ,fra le braccia di quei rivoluzionari Bondi e Bonaiuti,la Sicilia supera persino se stessa,aggiudicandosi il record della disoccupazione giovanile gia' conquistato nel lontano 1952(ma giusto cosi',come diceva Mennea ,i record sono fatti per essere battuti).
Ma il sorpasso piu' clamoroso si è verificato dalle nostre parti,nel nostro paese.
S.Antonio supera S.Anastasia .
Si ,in fatto di fuochi d'artificio,dopo anni di dominio incontrastato della Santa romana,quello di Padova conquista lo scettro del santo piu' "sgrusciuto" del nostro paese.
Vi ricordate l'assordante silenzio dell'ultima festa piccola,quando divieti insormontabili e politiche lungimiranti ,hanno trsformato quei tre giorni in un martorio quasi a voler farli passare in mesto raccoglimento dopo l'abbuffata sasizzara delle cosidette feste medievali.
Certo la maggiorparte dei fuochi di domenica erano "cassette giapponesi" ma c'erano e si sentivano ,non come quelle che hanno fatto da corollario alla chiusura della cameretta del 25 agosto scorso in cui è bastata una vespa cinquanta per trasportarli al castello,prezioso carico di tutti e tre rioni.
Ai profani,agli agghianisi e cimaroti vari che in questi ultimi anni sono proliferati nel nostro paese,questo potrebbe sembrare il solito sermone dell'antico nostalgico attaccato ancora a forme di spettacolo ormai superato.
Ma non è cosi',mi dispiace.Delle bombe ,dei bummi di tiru, delle napulitane o dei colpi a siccu,me ne fregerei altamente se anche in esse,alla loro drastica riduzione nell'omaggiare la nostra Patrona,io non cogliessi l'ennesimo sintomo di un continuo ed inesorabile ridimensionamento dell'unico vero "evento" della nostra comunita'.La festa "GRANDE" ormai sembra solo motivo di inutili riunioni in cui sia il prete,sia la commissione centrale,sia i regnanti rionali,sembrano affrontare solo per ricercare ognuno nell'altro la scusa nobile per evitarne la celebrazione.
Tutti sembrano pronti,tutti la vogliono,ma all'atto di atterrare ,ognuno trova il paracadute giusto per evitare l'imbatto.
Sono passati gia' tre anni dell'ultima festa festeggiata.E' vero che in passato sono intercorsi anche piu' anni,ma i tempi cambiano in fretta,quello che una volta era l'altro ieri,con i tempi frenetici di adesso,diventa subito passato,soggetto spesso anche a dimenticanze deleterie.
Il mondo,e anche il nostro paese,ha ritmi piu' frenetici di quelli compassati di qualche anno fa'.Quattro anni diventano un'eternita' per chi vuole mantenere viva una tradizione,una devozione,una storia.
Questo sembra chiaro a tutti,ai venditori di telefonini che ci tartassano giornalmente con i loro prodotti per non farceli dimenticare,ai commercianti di pasta barilla che hanno moltiplicato i loro passaggi pubblicitari nei vari media.Si corre,si ci dimentica presto di quello che non ci viene ricordato con una certa assiduita'.
Ecco il problema che le menti eccelse che ci guidono non riecono o,come credo io,non vogliono affrontare,forse per essere ricordati come ultimi custodi di tradizioni che furono.
Le nuove generazioni come le nuove migrazioni nel nostro paese avrebbero bisogno che la festa "grande" sia con cadenze piu' sicure e piu' prossime per riuscirne a capirne l'essenza e l'importanza che essa ha nella vita della nostra comunita' e nell'identita' di chi abita nei nostri luoghi.La precarieta' della "grande" assieme ai silenzi della "piccola",ci condurra' certamente ad un progressivo ridimensionamento di quelle che erano le spettanze verso tali eventi ,riducendoli irrimediabilmente a ricordi da raccontare a nipoti o a nostalgie cuistodite nei cuori di chi a loro sempre pensa e pensera'.
Cominciate ad ammutolire le sasizzate federiciane(che bella parola) e ricominciate a "tuonare" già nella prossima festa piccola.
Marescialli e preti,dite voi,ve lo impediscono?
Domandatelo a S.Antatonio, Lui docet.

mimnermo
Utente Senior


69 Messaggi

Inserito il - 01/07/2010 : 12:57:47  Mostra Profilo Invia a mimnermo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Senza voler trasformare la devozione ai santi in una gara, credo che tu abbia proprio ragione, caro red! Se da un lato si gioisce per il grande fervore che i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio sembrano aver ritrovato, dall'altro si fa amara la consapevolezza del disinteresse che -a tutti i livelli- avvolge ormai la festa di sant'Anastasia, PATRONA del nostro paese: la festa "piccola" -è inutile dirlo- è diventata "minima" e quella "grande" sembra ormai un'illusione e chissà che col tempo non diventi addirittura un lontano ricordo.
Spero di sbagliarmi...
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