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 Che i rioni raccolgano la sfida

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
red Inserito il - 07/01/2011 : 10:39:02
Anche l'alberone natalizio sara' smontato e le palle natalizie verranno riposte nei loro sarcofagi per essere ostentate nelle prossime occasioni propizie.Ritiriamole presto queste palle perche' nell'anno appena passato nessuna opera veramente con le palle è stata intrapresa.La piazza Duca D'Aosta ancora resta una pia illusione stampata in progetti ambiziosi che nessuno riesce a realizzare.Il parco dei Sieli si va via via rivelando la solita bufala elettorale a cui nessuno crede e che periodicamente viene riproposta come arricchimento di programmi preparati solo per "farsi belli" come il recupero del centro storico o il tanto decantato palatenta.Ma ormai ci siamo abituati.Ormai siamo cosi' certi che tutto quello che viene detto in campagna elettorale è una sfilza di minch.iate che la delusione non ci tange piu'.Si spera al massimo in qualche bidone di catrame che renda percorribile la via Bellini o in qualche rifacimento di marciapiedi scassati.E cio' sarebbe anche auspicabile ma visti i protagonisti della politica e i teatrini che sistematicamente apparecchiano in consiglio comunale anche tali piccole cose sembrano e appaiano chimere da raggiungere.Ma non parliamo di politica ,argomento deprimente in un periodo in cui essa viene interpretata a tutti i livelli in modo squallido e spudoratamente opportunistico.
Io inviterei tutti i mottesi,almeno quelli che ancora a questo paese veramente ci tengono,a impossessarsi loro di quelle palle che sono destinate al dimenticatorio,per usarle in modo criteriato e non scriterato nell'anno che appena è iniziato. E' l'anno della festa grande.E' l'anno in cui la nostra Santa Patrona ci da' l'ennesima occasione per un risorgimento comunitario che bisogna urgentemente per uscire da questo stato comatoso in cui il nostro paese sembra vegetare.Che essa non venga sprecata per sancire la fine di quel poco che è rimasto di buono.Ci si prospetta un nuovo inizio e come tale essa deve essere considerata e non come la continuazione di un processo che negli anni si è via via sempre piu' configurato come declino ineluttabile.Che i Rione,la Chiesa e l'amministrazione siano coscienti del fatto che se non si assume un atteggiamento positivo e costruttivo di fronte a tale grande evento ,si rischia di accellerarne la non improbabile fine, o per lo meno,il suo sicuro ridimensionamento.
Ho letto con attenzione la bozza di programma proposta dal prete ai RIONI. E' innegabile che la filosofia che ispira tali righe è quella di estromettere i Rione dai giorni propri dedicati alla Santa,il 24 e il 25.
Ecco la sfida che i rioni debbono raccogliere:Dimostrare che questo palese ostracismo non ha giustificazioni se non nelle masturbazioni innovative che ogni prete, che viene nel nostro paese, sembra manifestare a proposito delle nostre tradizioni.Ecco perche' e' necessario che essi per primi ridiventino forti in quelle cose che veramente sono tradizione e non perseverino in quelle baggianate che ne hanno offuscato l'imagine primitiva.Loro sono nati per Sant'Anastasia e nei giorni propri della Santa è obbligatorio che essi si manifestino con le loro prerogative.Non preti novelli o commissioni santantonine ne debbono sminuire l'importanza.
Riscoprire la loro vera essenza è la vera sfida che ogni rione deve raccogliere per ottenere quello che la storia e la nostra Santa padrona da sempre ha loro concesso. Basta con il considerare cio' che noi facciamo per la Santa come corollario folcloristico pagano di un evento religioso.Tutto cio' che viene fatto in quei giorni,dalle bandiere ai fuochi,viene fatto in onore di Anastasia e quindi assume l'aspetto di preghiara sostituitiva di molte lagne vuote e prive di vero slancio emotivo e devozionale.
Sta ai rione quindi ripulirsi di quelle scorie devianti che in effetti ne hanno offuscato il loro vero fine.In questo periodo si intravvedono segni di processi che coinvolgono quasi tutti e tre i rioni, che spero producono questo cambio di rotta che finalmente smascheri i falsi devoti e li riconsegni a coloro i quali veramente credono in cio' che fatto e per chi lo fanno. Se tale processo consegnera' alle trattative Rioni di nuovo consapevoli della vera tradizione di cui sono i custodi,non ci saranno parroci e vescovi che potranno sindacalizzare la loro presenza,ma se cio' non accade,se nessuno di loro si sente ferito dall'ostracismo strisciante che ad essi viene bandito,allora veramente è ora che essi stessi si ridimensionino diventando associazioni come quelli dei pizzaioli o dei venditori di luppini che ogni tanto allegrano le molteplici sacre paesane che ci sono in giro.
5   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
red Inserito il - 25/01/2011 : 11:45:33
Secondo me,e questi sono riflessioni che ho gia' esternato in seno al mio rione,se modifiche debbono essere apportate alla festa della nostra Santa Patrona,esse debbono essere finalizzate ad una riduzione drastica dei costi,visto l'attuale contingenza e il sempre minor gettito di denaro pubblico e di introidi di uscite dei gruppi.E'questo ,secondo me,l'ostacolo principale che in un futuro ormai prossimo,potrebbe decretare la fine della festa come è ora.
Bisogna ragionare sul programma del 2007 e su esso intervenire con atti ragionati.Fermo restando che le manifestazioni prettamente religiose,triduo,processione,messe,giro della Santa con relative cantate,sono da ritenere intoccabili e immutabili nel loro svolgersi,si dovrebbe puntare l'attenzione sulle altre cose in cui tagli e accorpamenti potrebbero procurare grande risparmio.
Praticamente si potrebbero accorpare la manifestazione dei cerei in piazza con la calata del partito,ovvero,pur conservando il nome originale,dedicare quest'ultimo momento a quello dei cerei ,eliminando la manifestazione pomeridiana e proponendo una abitudine ormai assodata che sostituirebbe le stucchevoli e ripetitive costose sceneggiate che negli ultimi anni si sono rappresentate.In tale calata del partito,con i ceri, potrebbe trovare spazio anche per l'esibizione delle Majorettes contorno folcloristico secondo me non anacronistico.La "Calata della Quartina",si potrebbe trasformare in "Palio Santa Anastasia-Calata della Quartina" trasformando la costosa sfilata in piccole corti con figuranti sempre fissi che precedono gli sbandieratori che si sfideranno in piazza con un trofeo da conquistare.Per questo bisogna che i tre gruppi finalmente aderiscano ad un unica organizzazione nazionale.In mancanza di tale univoca adesione ,si potrebbe assistere allo spettacolo dei tre senza nessun trofeo in palio e intitolare la manifestazione come"Esibizione per S.Anastasia-Calata della Quartina".Riguardo ai fuochi artificiali finali,essi potrebbero bene ridursi alla presentazione di solo dieci "Bummi" di qualita' con relativo finale.
Per quando da me esposto prima,diventerebbe inutile la sfilata del 25 mentre deve rimanere assolutamente il giro pomeridiano rioni il giorno 24.
Lo sforzo mirato a ridurre il costo,potrebbe finalmente permettere che la nostra Santa percorra' le vie del paese con scadenza meno dilatata,ossia si potrebbero indire i festeggiamenti ogni due anni,sempre e in modo definitivo.
Ecco come io la penso e come spero che i "grandi ragionieri" che si siedono attorno al tavolo affrontino in modo serio la questione.Non è il tempo di diluire o implementare nuove manifestazioni o segni.Bisogna razionalizzare una buona volta quello che abbiammo e renderlo immutabile e al riparo da qualsiasi crisi finanziaria o da influenze esterofile che periodicamente,ad ogni cambio di tonaca,il nuovo prete vuole imporre.
red Inserito il - 17/01/2011 : 18:19:21
HAI RAGIONE,SAI RIONALI,BIANCHI LA MAGGIORPARTE PERO'.LA SOSTANZA NON CAMBIA.LA MAGLIETTA DA ANNI HA CIRCONDATO LA VARA,NON CAPISCO IL BISOGNO DI INTERROMPERE UN 'USANZA PER INNOVAZIONI CHE SEMPRE CERCANO DI MODIFICARE CIO' CHE NEGLI ANNI E' DIVENTATA TRADIZIONE.I MOTTESI VESTONO IL SAIO NELLA PROCESSIONE E LA MAGLIETTA NEL GIRO DELLA SANTA.CHE MALE C'E?QUALE DECALOGO DELLA BUONA DEVOZIONE VIENE DISATTESO?
mimnermo Inserito il - 17/01/2011 : 17:33:08
Che c'entrano i sacchi bianchi? la proposta era quella di partecipare al giro del 24 e del 25 con i sai tradizionali di ogni singolo rione, gli stessi indossati per la processione delle reliquie...non diffondiamo notizie false, per favore
red Inserito il - 17/01/2011 : 11:04:10
L'esigenza di riscrivere la festa,anzi di scriverla finalmente per armonizzarla alle nuove esigenze,è una cosa che si puo' fare,anzi si deve fare.A pare mio,essendo un lavoro che deve partorire decisioni stabili e non piu' soggetti a cambiamenti per evitare precarieta' che ogni volta producono discussioni molte volte stucchevoli,sarebbe stato opportuno che esso fosse stato intrapreso in tempi ragionevolmente lunghi e non a ridosso,ormai mancano pochi mesi,della Festa Grande,per evitare che la fretta e il cambiamento tanto per cambiare, suggeriscano delle decisioni che invece di migliorarla ne complicano la realizzazione o peggio ne mortificano lo svolgimento.Si deve partire dal presupposto che chiunque venga chiamato per esprimere decisioni in tal senso sia mosso da fede vera e di vera devozione cristiana verso la nostra Patrona per evitare che in tali discussioni vengano alla luce contrapposizioni fra profani e difensori fidei.E in questo contesto si inserisce il mio invito ai Rioni a riscoprire la loro vera essenza per presentarsi al tavolo con le carte in regola non come realta' interessati alle sole appendici ,diciamo,folcloristiche,ma all'intero tributo religioso che la comunita' vuole riservare alla Patrona.
Molte cose sono migliorabili,molte cose si possono inserire per rendere tale tributo piu' visibile e qualitativamente piu' accettabile.Portare la Santa nell'altra parrocchia per rimarcare l'unita' cristiana della nostra comunita' come fanno a Ramacca ,o chiuderla dopo i fuochi d'artificio come fanno a San Giovanni La punta o accompagnarla nel giro con i sacchi bianchi come fanno a Catania ,e chi ce ne ha piu ce ne metta,sono tutte cose che possono in effetti segnare una piu' attenzione verso la nostra Anastasia.
Questo pero' se è giusto in un paese in cui la devozione è ancora bambina e che non ha ancora maturato i giusti segni per manifestarla,mi sembra alquanto anacronistico in un una realta' come la nostra che da molti anni di questi segni si è munita e di tali segni si è sevita per onorare la propria Santa.E si voglia o non si voglia,assieme alle liturgie ecclesiastiche che la Chiesa ha riservato "alla Festeggiata" anche le liturgie popolari espresse dai Rioni sono state sempre parte integrante della preghiera globale che il popolo mottese rivolge in quei giorni alla nostra Vergine Santa.E questo che bisogna evitare,che nascano due preghiere ,che con il tempo una viene considerata "teologicamente" meno ortodossa dell'altra e quindi eliminata.Il tentativo di costituire momenti diversi,di separare avvenimenti,prelude,secondo me,a probabili soppressioni di uno di questi momenti o ad un ridimensionamento della sua influenza in seno alla Festa da spingerlo sempre di piu' ad essere visto non come introido di essa ma come festosa conclusione di feste sasizzare che proprio in quel periodo con i loro fumi profumano le nostre vie.
Sono campagnolo e da campagnolo adesso parlo.Il 24 per me e stato sempre il giorno in cui il mio RIONE ha riunito la sua piccola comunita' al pozzo per far partecipe quella parte di esso delle cose che metteva in atto per onorare la santa in quella determinata festa.Momento altamente simbolico in cui il mio rione si ritrova tutto per rimarcare la sua devozione alla Patrona.Toglierlo o spostarlo mutila,per me,grandemente una preghiera collettiva che dal 23 sera fino al 25 notte il popolo campagnolo eleva alla sua santa.Non vedo alcuna ragione perche' esso venga soppreso solo per questione di orari o problemi di circolazione urbana facilmente superabili.Se anche un momento del genere si ritiene traslabile in altra data,allora è sintomo che ad alcuni non è chiara la sua importanza o la ritiene semplice manifestazione barattabile con asfittiche sfilate supplitive e fuori senso. E questo,secondo me ,è sbagliato.
Ecco perche' ,per me,prima di potare,di fare innesti nuovi,è bene che si raccolgano intorno ad un tavolo coloro che bene conoscono la pianta per studiarla e rivigorirla con congimi adatti e non con letame che la fa rinsecchire.Per questo ci vuole studio e pazienza e non pochi mesi che probabilmente vedranno il proliferare di proposte di soloni politicamente corretti.
Festeggiamo la nostra Santa rifacendoci al programma del 2007 e il 26 Agosto,subito si intavoli una discussione seria che facendosi forza di una tradizione non scritta ma tramandata ,riesca a partorire soluzioni non di improvvisatii e momentanei potatotori ,ma di gente che vuole che quella pianta produca sempre arancie,rosse o gialle,non importa ,ma che resti sempre unna pianta di arance e non di puma che possono piacere ad altri paesi ma non al nostro.
mimnermo Inserito il - 16/01/2011 : 15:08:16
Non credo francamente che le PROPOSTE di modifica al programma dei festeggiamenti patronali siano state avanzate al fine di escludere i Rioni. Tutt'altro. Ritengo che esse rappresentino la risposta ad un'esigenza -più volte espressa dagli stessi direttivi rionali- di rivedere le modalità di una festa divenuta, di edizione in edizione, sempre più difficile da gestire. Non vedo nulla di offensivo nei confronti della TRADIZIONE se si propone di concentrare l'attenzione, nei giorni 24 e 25, esclusivamente sulle celebrazioni religiose in onore della Patrona, in particolare sulla processione per le vie del paese, l'UNICO e SOLO evento che qualifica come "GRANDE" la nostra festa! Proporre di spostare le esibizioni al "pozzo" del 24 e la sfilata storico-folcloristica del 25 (inutile ripetizione di quella del 23) ai giorni precedenti, non mi pare possa far sentire esclusi i Rioni dai giorni tradizionalmente dedicati a Sant'Anastasia; al contrario, una proposta simile li rende ancora più vicini a Colei che festeggiamo. E' questa la SFIDA che ciascuno di noi deve cogliere: festeggiare Sant'Anastasia con vero spirito cristiano, con buon senso e ragionevolezza, con elasticità mentale, rifuggendo dalla grettezza che impedisce di migliorarsi. E' vero: ogni singolo momento della festa è concepito e vissuto come dedicato alla Santa; sono mottese e comprendo bene questo concetto, ma sono soprattutto un uomo che usa la testa e che sa dare il giusto valore alle cose e non penso che spostare le manifestazioni folcloristiche (anche se esse sono dedicate alla Santa) ai giorni precedenti al 24 possa rappresentare un tradimento alla TRADIZIONE. Non vedo nulla di scandaloso nella proposta di condurre il simulacro di Sant'Anastasia, PATRONA DI TUTTA LA CITTA, nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio per la recita dei Vespri: è, a mio avviso, un momento di alto valore religioso, segno di unità e comunione tra tutti. Può questo considerarsi ostracismo? :-)



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