V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
TOMMASO |
Inserito il - 02/10/2008 : 21:38:17 Crollano i mercati? Lo sapevo…
Liberamente tratto da K. MARX e dintorni
Marx Karl filosofo ed economista aveva accertato più di 150 anni fa il fenomeno delle crisi cicliche del capitalismo. Lo schema di produzione capitalista è il seguente: il capitalista investe il suo denaro per acquistare forza-lavoro (dipendenti), materie prime e strumenti di lavoro; produce una certa quantità di merci e la rivende per realizzare un utile. Il quale utile viene in parte consumato, ma soprattutto viene reinvestito per dare inizio al nuovo ciclo produttivo. Quando la produzione aumenta c’è bisogno di un più forte impiego di manodopera e la maggior richiesta di manodopera ne aumenta il costo. A ciò il capitalismo reagisce introducendo nuove tecniche di produzione e ciò comporta un minor bisogno di manodopera e conseguente disoccupazione (oggi diciamo disoccupazione tecnologica) e caduta dei salari. A questo punto il capitalista ha la possibilità di iniziare nuovi cicli produttivi con salari più bassi, cosa che gli permetterà di realizzare maggiori utili. Quindi il ciclo riparte nuovamente: aumento della produzione, maggior richiesta di manodopera, salari più alti, introduzione di nuove tecnologie, disoccupazione, caduta dei salari e nuova ripartenza. Questo alternarsi di fasi di espansione e di contrazione capitalista avviene, secondo Marx, con un succedersi di crisi pressappoco decennali. La formazione della massa dei disoccupati è chiamata da Marx “esercito industriale di riserva”, fenomeno che considera non accidentale ma costituzionale della produzione capitalista.
Queste difficoltà del Sistema hanno origine nel carattere contraddittorio della produzione capitalista stessa che tende alla massima espansione (produzione), ma una espansione che non è fine ma mezzo, essendo il fine la valorizzazione stessa del capitale, cioè l’aumento dei profitti. In altre parole nel sistema capitalistico si producono le cose non perché servono ma solo perché danno un utile (vedi ad es. le cure anti aids negate ai popoli africani che non possono pagarle)
Tali limiti si presentano in maggior grado col Capitale Finanziario “tutto un sistema di frodi e di imbrogli che ha per oggetto la fondazione di società, l’emissione ed il commercio di azioni…”. Con il Capitale Finanziario il distacco tra Proprietà e Lavoro è ormai completo: da un lato i possessori di danaro, dall’altra quelli che effettivamente producono e che sono totalmente alla mercè dei primi.
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ClaMa |
Inserito il - 04/10/2008 : 07:23:20 Citazione: Messaggio inserito da albertolupo
Citazione: Messaggio inserito da TOMMASO
x Alberto Lupo
io mi guarderei bene dal consigliare chiunque di dare ascolto alla Consob o al Sole 24 Ore riguardo l'impiego dei propri soldi.
Dopodichè (giusto per sognare) dichiarerei illegali Confindustria e la Borsa e nazionalizzerei tutte le Banche facendone, in pratica, una sola di Stato (come diceva Proudhon). Il potere di dare e ricevere denaro (forse il potere più grande della nostra società) non avrebbe dovuto essere dato mai in mano ai privati.
Fatta salva la sacralità e la leggittimità della proprietà privata, il diritto di ognuno, quindi, a possedere anche grosse o enormi somme di denaro.
Tommaso, io non consiglio nessuno, dico solo di avere gli occhi aperti e di non fidarsi di persone inesperte, circa la gestione del proprio patrimonio.
ai Lupu! |
albertolupo |
Inserito il - 03/10/2008 : 16:48:21 Citazione: Messaggio inserito da TOMMASO
x Alberto Lupo
io mi guarderei bene dal consigliare chiunque di dare ascolto alla Consob o al Sole 24 Ore riguardo l'impiego dei propri soldi.
Dopodichè (giusto per sognare) dichiarerei illegali Confindustria e la Borsa e nazionalizzerei tutte le Banche facendone, in pratica, una sola di Stato (come diceva Proudhon). Il potere di dare e ricevere denaro (forse il potere più grande della nostra società) non avrebbe dovuto essere dato mai in mano ai privati.
Fatta salva la sacralità e la leggittimità della proprietà privata, il diritto di ognuno, quindi, a possedere anche grosse o enormi somme di denaro.
Tommaso, io non consiglio nessuno, dico solo di avere gli occhi aperti e di non fidarsi di persone inesperte, circa la gestione del proprio patrimonio.
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TOMMASO |
Inserito il - 03/10/2008 : 15:05:08 x Alberto Lupo
io mi guarderei bene dal consigliare chiunque di dare ascolto alla Consob o al Sole 24 Ore riguardo l'impiego dei propri soldi.
Dopodichè (giusto per sognare) dichiarerei illegali Confindustria e la Borsa e nazionalizzerei tutte le Banche facendone, in pratica, una sola di Stato (come diceva Proudhon). Il potere di dare e ricevere denaro (forse il potere più grande della nostra società) non avrebbe dovuto essere dato mai in mano ai privati.
Fatta salva la sacralità e la leggittimità della proprietà privata, il diritto di ognuno, quindi, a possedere anche grosse o enormi somme di denaro.
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albertolupo |
Inserito il - 03/10/2008 : 10:31:51 per una informazione più completa aggiungo il collegamento con un link del sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/bond-occhio-tranelli.shtml?uuid=8a116cfc-8df2-11dd-aadf-8a371e451c08&DocRulesView=Libero&fromSearch
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albertolupo |
Inserito il - 03/10/2008 : 09:57:36 RIVOLTO DAL SOTTOSCRITTO A TUTTI I PICCOLI RISPARMIATORI O PARCO BUOI, CHIAMATI COMUNEMENTE, IGNARI DEGLI INVESTIMENTI CHE CI VENGONO PROPOSTI DA DIPENDENTI ALLO SPORTELLO DI QUALSIASI BANCA PICCOLA O GRANDE, E A CUI MOLTI DI NOI DANNO INCONDIZIONATA FIDUCIA.
TRATTO DAL SITO DELLA CONSOB
"Se non si è esperti di finanza, affrontare il tema dei prodotti derivati (o, più semplicemente, derivati) crea sempre disagio. E’ come entrare in un campo di cui non si conoscono esattamente i confini e le caratteristiche. Si sa solo che è accidentato.
Questa sensazione è in parte giustificata: i prodotti derivati sono strumenti complessi, destinati ad investitori professionali, o quanto meno evoluti, che sappiano sfruttare le numerose opportunità che offrono e, nel contempo, siano in grado di valutare e gestire correttamente i relativi rischi, che sono notevoli. "
EBBENE SONO QUESTI PRODOTTI AL CENTRO DELLA CRISI FINANZIARIA CHE IL MONDO STA ATTRAVERSANDO, COINVOLGENDO DAI PIU' GRANDI AI PIU' PICCOLI RISPARMIATORI.
PER CHI VUOLE APPROFONDIRE IL CONCETTO CLICCARE SOTTO. http://www.consob.it/main/trasversale/risparmiatori/investor/prodotti_derivati/principalicategorie_prodottiderivati.html |
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