V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
red |
Inserito il - 06/10/2009 : 11:37:39 C'era Berlusconi. C'erano Tremonti, Zaia, Calderoli, La Russa. C'era naturalmente Umberto Bossi, la disastrosa sindaca di Milano signora Moratti, c'erano i padroni della città come Salvatore Ligresti, c'era Fedele Confalonieri, la Lega al gran completo, Formigoni, Simona Ventura, qualche banchiere, un po' di Rai nordista. Tutti eleganti e tutti frementi, perché come qualcuno diceva: «la cinematografia è l'arma del regime», e qui c'erano tutte due: cinematografia e regime. Sul grande schermo al Castello Sforzesco si proiettava Barbarossa, film di Renzo Martinelli su Alberto da Giussano che libera il nord dal centralismo imperiale. Un film fortemente voluto da Umberto Bossi per dire che lui è come Alberto da Giussano che caccia Roma ladrona. Ci teneva tanto, il Bossi, a 'sta cagata, che se ne parla pure nelle intercettazioni: il Presidente del Consiglio fa notare al telefono (a Saccà) che l'Umberto gli scassa la uallera con 'sto film un minuto sì e l'altro pure. Nel film ci sono 4.500 cavalli e un solo segretario di partito: il Bossi che fa un nobile. Compare in un fotogramma con la sua faccia da scappato di casa e un vestitino medievale. A guastare la perfezione della metafora mancano alcune cose: i migranti condannati a morte dal pacchetto sicurezza voluto dalla Lega, per esempio. O le brave famiglie padane che non mettono in regola le badanti per risparmiare 500 euro, preferendo esercitare la schiavitù che pagare i contributi. Gli stranieri però ci sono: il film è stato girato in Romania, che costa meno, con comparse rumene, che costano meno, etica padana a cui i vip della prima hanno battuto le mani. Tutto 'sto circo di regime è costato una trentina di milioni di dollari, la Rai (cioè noi) ha messo il 40 per cento, il ministero dei Beni Culturali (cioè noi) il 10 per cento. Esce in trecento sale. La mia recensione è questa: aridatece Toto' Sottotitolo: «Chi va a vederlo è un pirla». Oppure un complice.
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nuccio caruso |
Inserito il - 15/10/2009 : 19:54:56 Barbarossa, flop a spese nostre
Tra le tante voci di spesa, ci sono 400 costumi, 100 carri falcati, 200 armature (perfette riproduzioni realizzate in India), 4.550 cavalli, 12 mila comparse, più i cachet degli attori, incluso Raz Degan nei panni di Alberto da Giussano. E tutto il resto, naturalmente. Spesa finale: 30 milioni di dollari, compresa la postproduzione per le 800 scene trattate con effetti speciali digitali.
Chi ha pagato? Al 60 per cento imprenditori privati vicino alla Lega, al 40 per cento la Rai: 12 milioni di euro di soldi dei contribuenti, quindi, a pesare sul bilancio già drammaticamente in rosso della tivù pubblica.
Soldi che, ormai è certo, non torneranno mai indietro: nei cinema "Barbarossa" è un flop e l'incasso dei botteghini - secondo le previsioni - non coprirà nemmeno un terzo delle spese sostenute.
L'ultimo spreco di denaro pubblico ha un nome e cognome preciso: Umberto Bossi, capo della Lega e grande sponsor politico del progetto, nonchè amico personale del regista e pure presente in un cameo nella pellicola di Renzo Martinelli.
Berlusconi insomma ha usato la Rai (che imporrà il film in due puntate anche sul piccolo schermo) per tenersi buono l'alleato di governo, a spese nostre.
Dev'essere questo il famoso "Roma ladrona", lo slogan con cui la Lega ha mosso i suoi primi passi fino ad arrivare direttamente a usufruire del bottino.
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