V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
red |
Inserito il - 30/11/2010 : 10:16:09 Quando ero ragazzo,sognavo ad occhi aperti:sogni di nuove speranze ,sogni di un avvenire diverso,sogni di un cambiamento che sembrava ineluttabile.Quasi nessuno dei miei sogni di allora si è avverato.Ma io ringrazio Dio di avermeli fatti sognare.Almeno questi miei sogni non me li togliera' mai nessuno.Resteranno dentro di me e in loro io rivedo quello che volevo essere e quello che invece sono per mia volonta' in minima parte ma specialmente per le sovrastrutture che la societa' ha imposto ,imprigionando,uccidendo cio' che la fantasia da ragazzo mi spingeva ad aspirare. Ricordandomeli,strappandoli dalla parte del cuore in cui solitamente si nascondono,mi accorgo,e ne sono contento,di non essere cambiato molto da allora.Si ho molti capelli e qualche dente in meno ma la delusione che mi attanaglia è sintomatica del fatto che non è questo il mondo in cui speravo di vivere da grande ma quello che ancora deve venire:Si a quasi sessantanni ho bisogno ancora di sognare,di ascoltare Guccini o De Andre' per sentirmi ancora in compagnia e non solo in questa ricerca di un qualcosa che per me puo' diventare reale ,deve diventare reale e che per altri ragazzi sessantenni come me è diventata utopia o peggio è stata rinnegata.Ma non sono pazzo.A sessantanni non si puo' piu' sognare e ne sono coscente.A lmite si puo' ricordare.Ma il ricordare sa molto di passato,di nostalgia di cose fatte che difficilmente si possono ripetere. Come fare allora perche' i miei sogni siano ancora speranza e non rimembranze senili? Ecco io faccio di tutto affinche' i miei figli sognino anche loro. E un'impresa difficile far sognare di questi tempi i ragazzi.Gli è stato insegnato a vivere solo il presente,a non pensare al futuro.Di accontentarsi di quello che adesso hanno.Li convingono che il mondo va in una certa maniera e che non vale la pena cercare di cambiarlo.Gli inculcano la paura del futuro se esso non è pianificato dai potenti che ,loro si' ,hanno dei sogni ben precisi da realizzare.Ecco perche' ad essi viene data la liberta' di sognare le scarpe sempre piu' comode,i jeans sempre piu' alla moda,il muscolo del tronista o la cosciona della velina e non una societa' piu' giusta con meno poveri e meno ricchi,con piu' opportunita' per tutti,con piu' solidarieta' fra gli uomini.Loro debbono rimanere la massa consumistica che assicuri muta la perpetrazione di questo si stema che sembra sempre rinnovarsi per rimanere sempre lo stesso. Guai se i ragazzi iniziassero a sognare di nuovo un altro modello di societa'! Sarebe il fallimento di quella pedagogia televisiva che anno dopo anno modella le generazioni a tal punto che è riuscita a far confondere i semplici e futili desideri di acquisire beni fatui con il grande potere del sogno come speranza ,come molla per tentare cambiamenti veri e rivoluzionari. Ai Ghandi,ai Luther King,ai Che Guevarra,Alle Madre Teresa Di Calcutta vengono preferiti oggi come modelli da presentare e da inculcare alle nuove generazioni una Maria De Filippi,un Costantino laccato o una Barbara D'Urso sempre piangente che hanno il compito di indirizzarle al niente che essi esprimono,al niente che essi sono.E quando si è circondati dal niente difficilmente cerchi di cambiare qualcosa .Ecco perche' è necessario che i nostri figli ricominciano a sognare,che si sforzino di non impantanarsi nella cruda realta' che li circondano .Non abbiamo lasciato tanto ai nostri figli,spesse volte dobbiamo raccontere fallimenti e non vittorie .Ma l'importanza del sogno,questo si',dobbiamo incuccarlo affinche' la dialettica di una societa' vada avanti e non resti sclerotizzata in modelli fallimentari che resistono solo perche' altri modelli non sono piu' sognati. |
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ClaMa |
Inserito il - 01/12/2010 : 08:04:01 Sogni e fallimenti il mio ultimo fallimento? L'azienda dove lavoravo ha chiuso i battenti 25 giorni fa.... Il mio sogno da piccolo era tutt'altra cosa, ma non pensavo che a 40 anni, sarei rimasto senza lavoro..... Sogni svaniti e ricordi di quando ero piccolo e spensierato. Ecco....cosa mi manca: La spensieratezza di quando ero piccino e non pensavo ai problemi dei grandi. O forse mi mancano i tempi di una volta, quando bastava lavorare per portarsi avanti......
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