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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
nuccio caruso Inserito il - 29/10/2010 : 22:59:26
dal sito www.dongiorgio.it


Il nostro Paese, che dire bello è una bestemmia, è tutto uno scandalo che diventa così noioso scandalizzarsi, e forse non ne vale più la pena, visto che non solo non serve, ma fa star male chi si scandalizza e non chi scandalizza.

La gente quasi diverte, e la prima cosa che fa - forse per esorcizzarsi, in fondo tutti ne siamo responsabili, e il popolo ha le sue stramaledette colpe - è quella di riderci sopra, fare delle battute o delle barzellette, e nel sentirle i primi a sghignazzare sono proprio loro: i farabutti, i pedofili, i ladri, i disonesti, gli imbonitori. E dove si annidano questi figli e figlie di orge demoniache? Nei posti più strategici delle tv, o delle amministrazioni locali o governative, là dove si è arrivati con tutti i mezzi più scorretti e sporchi di questo mondo.

Ma perché è successo tutto questo?

Non c’è solo il più puzzolente Pattume d’Italia, c’è un intero popolo coglione che ha permesso tutto questo. Una marea di fannulloni, mentalmente parlando, che hanno preso ogni respiro vitale come il Paese dei balocchi. E lui, l’Omino osceno, viscido, tutto pellame e sesso eternamente in erezione, con i suoi miliardi che traboccano da ogni foro del suo fisico fattosi una specie di cloaca assetata di escrementi del cervello di una nazione calpestata nel suo onore, li guida col sorriso aperto ai quattro venti verso il baratro del nulla.

E il popolo si diverte, fa battute, inventa barzellette, e nessuno s’incazza al punto giusto, ovvero gridando all’insurrezione!

E la tv di potere continua a sfornare notizie decurtate con la cesoia o la mannaia del peggior servitorame mercenario che possa esistere, di gente che solo a vederla ti verrebbe voglia di spedirla in un vulcano attivo, peccato che i fumi torneranno a infestarci i polmoni: non c’è solo un Minzolini di turno, c’è tutta una schiera di galoppini che, magari meno sfacciatamente, servono il Padrone pulendogli il bagno ogni giorno, sotterrando la sua spazzatura con l’apporto dei vari Bertolaso sempre pronti a salvare le situazioni d’emergenza. Ma quale emergenza se tutto è ormai una emergenza che non conosce più nemmeno una pausa di risposo?

Basta riderci sopra!

È giunto il momento di tagliare netto, usando noi la cesoia o meglio la mannaia di un risanamento radicale, non importa se ciò comporterà conseguenze dolorose.

Che aspettiamo?

Che giunga Natale con tutto il suo carico di doni di una provvidenza cieca e sorda?

Che giunga l’uomo della provvidenza che griderà bene e pace, invitando i poveri cristi a fare penitenza dei loro peccati nel fiume Giordano? “Confèssati, tu che ti sei ribellato all’ordine costituito e ti sei permesso di giudicare sulle ricchezze dei santi benefattori dell’umanità!”.

Che aspettiamo?

Che escano altri scandali, per poi, di nuovo, riderci sopra, fare battute e inventare barzellette così da sopravvivere, nonostante tutto?

E non basta urlare la nostra rabbia, in cortei o manifestazioni di massa. Non serve più nemmeno protestare, tirando fuori tutto il nostro sangue dal cuore a pezzi.

Non c’è più medicina capace di risanare le ferite di una democrazia ormai cadavere. Col consenso di un popolo cadaverico.

Non servono le elezioni, se la democrazia non c’è più: non solo perché il sistema elettorale è pilotato da una politica bastarda, ma perché il popolo non ha alcuna idea di che cosa è la Democrazia.

Come uscirne?

Occorre un pugno di eroi che prenda in mano la situazione, faccia piazza pulita del marcio e restituisca al popolo la speranza di un nuovo giorno.

Non aspettiamo Natale, per non essere di nuovo fregati da un mondo di buoni sentimenti che agiscono come sedativo o come oppio per tranquillizzare le coscienze troppo spinte, o per rassicuraci con le promesse consolatorie di una fede dell’altro mondo.

NotaBene. E la gerarchia ecclesiastica che fa? Pensa a nominare cardinali che serviranno a mantenere l’ordine costituito, ovvero quello di una struttura di fede che predica paradiso e lascia morire qui nell’inferno di una società che, se è così, al colmo della pazzia generale, è anche per colpa di una religione che se ne frega dell’Uomo, in nome di un dio fatto su misura di un potere che benedice i cadaveri dopo averli, in vita, sfruttati in nome del mercato: un dio stranamente unico, che accomuna tutte le religioni di questo mondo.


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